Quando ero piccola leggevo libri by Marilynne Robinson

Quando ero piccola leggevo libri by Marilynne Robinson

autore:Marilynne Robinson
La lingua: ita
Format: epub
editore: minimum fax edizioni
pubblicato: 2018-04-15T16:00:00+00:00


* Letteralmente: «Perché il cristianesimo o cambia o muore».

** Letteralmente: «La maledizione di Caino. Il retaggio violento del monoteismo».

*** Titolo originale: Das Unheilige in der Heilige Schrift. Die Dunkle Seite der Bibel («Il sacrilego nelle Sacre Scritture. Il lato oscuro della Bibbia»).

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«Wondrous Love»

Sono arrivata a quel punto della vita in cui riesco a vedere che cosa è stato importante, che cosa è diventato parte della sua essenza: anzi, oserei dire parte della mia essenza. Alcune di queste cose sono ovvie, essendo state importanti per me nella mia carriera di studentessa e di docente. Altre, invece, non me le sarei mai aspettate. Un esempio è sicuramente l’importanza che hanno per me gli antiquati e vecchi inni religiosi americani. Riescono a commuovermi tanto che ho addirittura difficoltà a parlarne. La vecchia ballata cantata da Maria Maddalena, che «camminava da sola nel giardino», la immagina mentre «si attarda» con Gesù appena risorto, nella luce di un’alba che sicuramente fu lo spuntar del giorno più eccezionale da quando Dio aveva detto: «Sia fatta luce». Il canto lo conferma con squisito understatement: «The joy we share as we tarry there / None other has ever known».* Chi riesce a immaginare la gioia che lei provò? E quant’è bello che i versi ci dicano che la gioia per questo incontro fu tanto di Gesù quanto di Maddalena! In un momento epocale e inconcepibile quale deve essere il passaggio di Gesù dalla morte alla vita, i due si incontrano da amici e da amici gioiscono insieme. Queste parole mi sembrano una chiosa valida come tante altre al passo biblico che ci dice che Dio amava tanto il mondo, questo mondo, il nostro mondo. E per parecchio tempo, fino a solo un decennio fa, al massimo, questo inno non mi piaceva, anche perché finora non l’ho mai sentito cantare bene. Forse è impossibile cantarlo bene. I versi sono irregolari, e la melodia è scialba e di una sdolcinatezza disgustosa. Ma ho raggiunto una fase della vita in cui il pensiero di persone che si commuovono nell’immaginare la lieta compagnia di Cristo è così prezioso che ogni difetto diventa una virtù. Vorrei tanto riascoltare tutti i soprani che con voce incerta abbiano mai levato questo canto al Cielo. Che Dio li benedica tutti.

Nella mia mente c’è un altro inno: «I Love to Tell the Story». Le parole che mi colpiscono sono queste: «I love to tell the story, for those who know it best / Seem hungering and thirsting to hear it like the rest».** Quanta verità in questi versi. Ovviamente, quelli che conoscono meglio la storia sarebbero le persone che, nel tempo, fanno in modo di ascoltarla. Tuttavia, se la storia dell’Occidente ha dimostrato una cosa, è che le narrazioni della Bibbia sono sostanzialmente inesauribili. La Bibbia è succinta, i Vangeli sono concisi, e il risultato è che ciascun passo e dettaglio merita una riflessione e può sempre apparire sotto una luce più ricca. La Bibbia parla di esseri umani, di famiglie umane – a paragone di altre



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